Clonazione


La clonazione (gr. klonos = rimescolamento e germoglio) o clonaggio è la reduplicazione di molecole, cellule o individui che può avvenire in natura o in laboratorio. In natura alcuni esseri viventi (vegetali e animali) si riproducono in modo asessuato per clonaggio.

In laboratorio si possono produrre cloni (= insiemi di cellule derivate per discendenza diretta da una singola cellula capostipite). Ad esempio si ottengono tessuti epiteliali a partire da una cellula della pelle per riparare parti fortemente ustionate.

Intorno alla metà degli anni settanta fu perfezionata una tecnica di riproduzione per ottenere copie identiche da animali di buona qualità. Ad esempio la pecora Dolly fu generata svuotando il nucleo di una cellula uovo di sua madre, per ottenere un “guscio” contenitore, e sostituendolo con il nucleo di una altra cellula della madre di Dolly (contenente, come ogni cellula, il suo intero patrimonio genetico di origine maschile e femminile). La pecora Dolly, però, essendo copia identica della madre, aveva l’età e le malattie di quest’ultima e fu abbattuta dopo sette anni. L’obiettivo di migliorare la specie non fu raggiunto perché si perpetuano nel tempo i difetti dell’individuo capostipite.

La clonazione di esseri umani (clonazione riproduttiva umana) è stata universalmente vietata dal Parlamento Europeo nel 1993 e dall’ONU nel 2005, perché fonte di gravi rischi per l’intera specie Homo Sapiens. Infatti, per lo sviluppo dell’embrione è indispensabile avere del DNA di provenienza materna e del DNA di provenienza paterna, perché alcuni geni danno effetti diversi a seconda che si trovino sul cromosoma di origine materna o di origine paterna.

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