Interruzione di gravidanza – Aborto


L’aborto (lat. ab-orior= morire prima della nascita) è la morte di un essere umano prima che venga alla luce. Esso può essere spontaneo o procurato.
Aborto spontaneo si verifica per cause diverse e imprevedibili come malformazioni dell’embrione, fattori immunitari, infezioni, medicinali, cause ambientali o psicologiche, ecc.
L’aborto provocato consiste nell’interrompere la vita e quindi lo sviluppo dell’embrione o del feto e nella sua rimozione dall’utero della madre. L’aborto può essere provocato chirurgicamente oppure farmacologicamente (con RU486, detta anche pillole del mese dopo e la pillola del giorno dopo e controgestativi, come ad esempio la spirale,ecc.).
L’aborto procurato, in quanto moralmente illecito perché provoca la morte di un essere umano vivente è in alcuni Stati, regolamentato con leggi che ne limitano gli abusi. Ad esempio in Italia è definito IVG (Interruzione volontaria di gravidanza) e può essere effettuato solo in caso di pericolo fisico o psichico per la salute della madre, che deve farne richiesta personalmente. Non può essere effettuato oltre la dodicesima settimana di gestazione, quando il bambino ha terminato la formazione degli organi (organogenesi). Molte ricerche hanno dimostrato che la donna di fronte alla scelta di portare a termine o meno la gravidanza vive sentimenti ambivalenti e molto dolorosi. E’ stato inoltre rilevato che una percentuale considerevole di donne dopo aver abortito sviluppa disturbi psicologici anche molto gravi.