Mezzi contraccettivi e controgestativi


I mezzi contraccettivi (medium = strumento), sono utilizzati per impedire che da un atto sessuale derivi un concepimento: preservativi, spermicidi, diaframmi, spirali, pillole, e così via.

Circa l’80% di questi mezzi non sono solo contraccettivi (=contro il concepimento) e cioè destinati a impedire l’ovulazione, ma sono anche controgestativi (=contro lo sviluppo del concepito), e cioè abortivi, come ad esempio: la spirale e in una certa percentuale anche la pillola estro-progestinica, perché impediscono l’annidamento in utero e la normale prosecuzione della gravidanza.

Altri mezzi vengono utilizzati per impedire il concepimento ostacolando l’incontro tra lo spermatozoo e l’ovulo (ad esempio: il coito interrotto e tutti i mezzi di barriera). L’utilizzazione dei mezzi contraccettivi e controgestativi comporta controindicazioni assolute e relative che possono compromettere la salute della donna e le gravidanze successive. Tali metodi, inoltre, implicano gravi problemi etici e morali.


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A. F. Filardo, La contraccezione, in La fecondità umana.