Chi è la persona umana, ovvero chi sono?

 

Io non credo a quanti sostengono che l’uomo debba essere considerato pari agli animali, ma non so come sostenere la mia convinzione.

 

 Nel corso del tempo sono moltissimi i ricercatori che, studiando l’uomo[1], concordemente affermano che,  nell’ordine dell’universo, egli  occupa un posto specialissimo, dovuto al fatto che, nello spazio limitato del proprio corpo, si accendono misteriosamente coscienza, pensiero, libertà, esperienza morale, manifestazioni di spiritualità contemplativa e creativa, nostalgie, dedizioni e tragedie d’amore, tanto da renderlo diverso da qualsiasi altra entità creata: piante, animali, minerali.

 

  Dopo tanti anni di ricerche e studi sull’uomo,  i medici  ci mostrano la complessità e la perfezione della sua struttura organica e del suo processo di sviluppo che lo porta a divenire da piccolissima cellula, a bambino, uomo, vecchio; i biologici ci spiegano che ha caratteristiche  genetiche uniche ed irripetibili e non confondibili con altre (con la sola eccezione dei gemelli monozigoti); gli psicologi hanno scoperto  le diverse  personalità della persona; i filosofi, riflettendo sulla natura dell’uomo, ne hanno scoperto la ragione, la volontà, la spiritualità e la libertà; i teologi lo definiscono immagine di Dio.

 

  Possiamo quindi affermare che l’uomo non è solo  materia ?

 

  E’ proprio grazie ai tanti di questi studi che si può affermare che l’uomo,  oltre al corpo è dotato anche di altre due dimensioni più grandi dell’intero fisico che le contengono: la personalità e lo  spirito, che non sono tre componenti, ma tre modi di essere dell’uni-totalità. Per questo ogni persona, nel modo di rapportarsi con gli altri e con il mondo che la circonda,  sente di essere sempre lo stesso IO, sia quando attraverso il proprio corpo, compie azioni riguardanti la sua fisicità,  sia quando esprime atti psichici e spirituali, sempre caratterizzati dalla propria mascolinità o femminilità.

 

  Può chiarire meglio cosa s’intende per atti psichici e spirituali ?

 

  Con la dimensione psichica, esprimiamo  tutte le meraviglie dell’immaginazione, del sogno, della paura, della memoria, dell’attrazione e della repulsione, degli affetti, ecc., mentre con la dimensione spirituale riveliamo l’inclinazione alla contemplazione, all’intenzione, all’invenzione,  alla creatività, alla progettazione, al riferimento ai valori, alla volontà, alla libertà e alla religiosità, cercandone il senso. Come già detto le tre dimensioni non sono semplicemente tre componenti, ma tre modi di essere dell’uni-totalità. Infatti esse non sono mai separabili, tanto è vero che interagiscono strettamente tra loro, influenzandosi vicendevolmente. A riprova di ciò, i medici ci dicono che,  a volte, alcune sofferenze (come il mal di testa, o di pancia), pur essendo proprie del fisico, sono prodotte a livello psicologico (una preoccupazione, una paura, uno stato d’ansia, ecc.). Oppure può capitare che gli psichiatri affermino  che una forte depressione può dipendere da una condizione fisica, come uno  squilibrio chimico o carenze varie). Gli psicologi e i teologi, poi, ci insegnano che molto spesso la sofferenza fisica e psichica può essere dovuta anche a ricordi o esperienze dolorose.

 

  L’uomo, quindi, proprio per le sue tante capacità e potenzialità va ritenuto sempre un grande valore. Ma non mi pare che nella realtà sia sempre così.

 

  E’ vero. Proprio per questo dopo gli orrori derivati dalla seconda guerra mondiale, quando i diritti di molti uomini furono calpestati,  fu sottoscritta nel 1948, dalla maggior parte degli Stati la Dichiarazione dei diritti dell’uomo, con la quale veniva riconosciuto (art. 1) che “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti” . Va detto però che benché  tutti concordino nel dare valore a  chi è la persona, perché essere riconosciuto come tale significa essere degno di rispetto e meritevole di tutela, antropologie [2] diverse causano  controversie  nel riconoscere  chi è persona e di conseguenza come deve essere considerata e trattata la persona.

 

  Ma con i termini “persona” o “esseri umani” si afferma lo stesso principio?

 

  Con il termine “persona”  nell’antica Grecia e nel mondo romano si indicava la maschera dell’attore e non le sue caratteristiche personali. Infatti chi recitava in teatro si metteva una maschera sul volto, per interpretare il personaggio. Con la riflessione cristiana, invece,  la parola ha cominciato ad essere usata non per indicare l’apparenza, ma la sostanza. Secondo i diritti umani, si è  persona per il semplice possesso della natura umana e non come risultato di uno sviluppo, ma una volta per tutte, indipendentemente dal riconoscimento che gli viene dato. Il problema che sta alla base del riconoscimento di chi è persona, è che non tutti riconoscono che basta appartenere alla specie umana, ma  ci vuole qualche cosa di più, come:
  • - avere intelligenza,  salute, una certa età, una certa forma, ecc.
  • - avere una vita di relazione e una consapevolezza di se stessi (autocoscienza),
  • - avere una certa autonomia e quindi essere in grado di svolgere determinate funzioni.
  La questione è grave, perché se viene affermato che non basta appartenere alla specie umana, allora vuol dire che non crediamo al principio di uguaglianza e lasciamo all’arbitrio di alcuni definire chi ha una dignità umana di maggiore o minore valore. Come si può ben comprendere avere una visione riduttiva dell’essere umano ha  comportato, come la storia insegna,  violenze ed arbitri, come lo schiavismo, il razzismo, il genocidio, il maschilismo, le guerre, l’eugenetica, l’aborto, l’eutanasia, ecc.

 

  Se ci sono modi diversi di concepire la persona e quindi modi diversi di trattarla, chi può tutelarla?

 

  Dopo aver sottoscritto la Carte dei diritti dell’uomo, il compito di tutelare ogni singola persona dovrebbe essere esercitato dai singoli Stati [3], ma purtroppo ancora ci sono manchevolezze Ad esempio non sempre viene praticata la  giustizia e  rispettata ogni persona , maschio o femmina, piccolo o grande, abile o disabile che sia, e a qualunque popolo appartenga. Non sempre vengono rifiutati i comportamenti che danneggiano  le persone, e neppure vengono attuati  comportamenti   in spirito di fratellanza.

 

 
 
 
[1] Il termine uomo indica non solo l’individuo caratterizzato dal sesso maschile, ma sta ad indicare l’individuo della specie Homo Sapiens sapiens,  appartenente alla specie vivente più evoluta
[2]Antropologia (antropos=uomo + logos=studio):  studio delle caratteristiche essenziali e oggettive  della persona umana. Essenziali: perché fanno parte dell’essenza dell’essere umano. Ad esempio il DNA, la capacità di razionalità, l’uguale dignità …Oggettive perché riguardano tutti gli esseri umani come enti realmente esistenti. 
[3]Ad esempio l’art. 3 della Costituzione Italiana, afferma che: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali ….